“Petaloso” Il Potere delle Parole di Vera Gheno

VERA GHENO  con “Petaloso” Il Potere delle Parole 14 DICEMBRE.

“Petaloso”, ricordate questo aggettivo inventato da Matteo, uno scolaro della scuola elementare di Copparo, in provincia di Modena, che la sua intelligente insegnante segnalò alla Crusca per riceverne una sorta di “bollino di qualità” che ne autorizzasse l’uso? I giornali, i social, radio e tv ne hanno parlato molto un paio di anni fa, ma dicendo solo una parte della storia e puntando forse sugli aspetti meno interessanti. Se volete (vogliamo) saperne di più adesso possiamo ricorrere a un libro che parla della lingua italiana, delle parole e del potere che esse hanno e che ne impone, di conseguenza, l’uso consapevole.
Il libro è “Potere alle parole. Perché usarle meglio”, lo ha scritto (e pubblicato con Einaudi editore) Vera Gheno, una linguista che ha lavorato per anni nella redazione dell’Accademia della Crusca e si è impegnata, soprattutto, a svilupparne la strategia di comunicazione sui nuovi media e sui social, che con lei sono diventati il ponte per parlare con una platea di italofoni, soprattutto giovanile, che alla “norma” linguistica guarda spesso con diffidenza.
Il libro di Vera Gheno, in realtà, non propone né tanto meno impone (come la Crusca, che ha smesso di farlo da oltre un secolo e mezzo) le “regole”, spiega più che valutare l’evoluzione della lingua, ci chiarisce il percorso storico, politico, sociale del suo uso. Di “petaloso”, per tornare da dove abbiamo cominciato, certifica solo la corretta morfologia, lascia ogni altra osservazione a chi decida di inserirlo nel suo personale vocabolario d’uso, arricchendo così il bagaglio delle duemila parole comunemente usate per capire e farsi capire dal proprio fratello linguistico.
Il saggio di Vera Gheno è una miniera di informazioni, scritto con una leggerezza da sconvolgere i seriosi costumi dei “grammarnazi” (le vestali della lingua immobile, nazisti della grammatica) e da fare invidia ai divulgatori di professione. Succede così, scorrendo le godibilissime e dense pagine del libro, che Matteo e la sua insegnante – lei che il “petaloso” non corregge con la matita rossa e blu ma si limita a segnalarne l’errore di oggi e insieme la possibilità che non lo sia più domani e commenta, dunque, che si tratta di un errore bellissimo (come potrebbe e dovrebbe essere ogni innovazione apportata alle parole) – diventano protagonisti di una storia in cui a partire dalla risposta della Crusca (che risponde a tutti, dice Vera Gheno, nei limiti almeno del possibile) si arriva a indagare sulla tempestiva, anche se disinvolta, frenesia della pubblicità che fagocita la novità nelle sue onnivore spire.
Un libro importante, dunque, “Potere alle parole. Perché usarle meglio”. Che avremo l’onore e il piacere di discutere con l’Autrice al Coworking Gottifredo il prossimo 14 dicembre alle 17,30. Condurrà la conversazione un giovane professore di lettere classiche, Claudio Pasotti. Uno che per mestiere, oltre che per vocazione, il cambiamento della lingua italiana lo vede scorrere sotto i suoi occhi, ogni giorno, nel parlare e scrivere dei suoi studenti.
Studenti, insegnanti, semplici parlanti e scriventi della lingua italiana sono invitati al #coworkinggottifredo. Non mancate.
A proposito, l’aggettivo coniato da Matteo riguardava una “margherita” e la margherita non ha i petali ma le “ligule”, e dunque – a voler essere pignoli – il lemma giusto sarebbe stato “liguloso”, postilla Vera Gheno. Che per un attimo sembra cedere ai richiami del “grammarnazi” che si nasconde dentro tutti noi, ma se ne allontana in fretta, colorando la sua severa divisa di fantasia. (T.T.)

VERA GHENO, sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dall’ungherese ha collaborato venti anni con Accademia della Crusca lavorando nella redazione della consulenza linguistica e gestendo l’account twitter dell’istituzione. Insegna all’Università di Firenza e collabora con la Zanichelli.

Associazione Gottifredo

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