Descrizione
2021
Ottotipi e Associazione Gottifredo
pp. 192
€ 12,00
ISBN-10 8894291081
Il 1° dicembre 1997, a Parigi, si spegneva una delle icone indiscusse del violino jazz, Stéphane Grappelli. Un artista che ha rivoluzionato il modo di concepire il violino, dimostrando che questo strumento poteva spaziare ben oltre i confini della musica classica e delle esibizioni gitane.
Grappelli, grazie alla sua tecnica straordinaria e all’ampiezza del repertorio, si è esibito in tutto il mondo con i più grandi musicisti del Novecento, come Yehudi Menuhin, Yo-Yo Ma, L. Subramaniam, Eddie South, Paul Simon e Pink Floyd.
In viaggio con il mio violino è più di un’autobiografia, è la storia del violino jazz e della della nascita del jazz europeo ma anche il racconto di una epoca dell’emigrazione italiana verso la Francia, di cui Stephane con suo padre è stato prottagonista nei primi anni del Novecento.
La vita di Grappelli inizia a Montmartre nel 1908. Orfano di madre e con un padre senza lavoro fisso, il giovane Stéphane trova ispirazione per il violino grazie a doni e ricopie di spartiti e compie il suo apprendistato come musicista di strada.
Negli anni ’30, insieme con Django Reinhardt, fonda il Quintette du Hot Club de France, da quel momento la fama del suo stile elegante e affascinante, sorretto da un’estetica priva di retorica, valica i confini francesi a arriva in tutto il mondo.
In questa biografia, oltre al racconto in prima persona, raccolto dai suoi due collaboratori Joseph Oldenhove e Jean-Marc Bramy, le testimonianze di tutti i grandi musicisti con i quali Sthephane ha suonato, inciso molti dei dischi, e condiviso prima la vita di stenti e poi gli onori del successo. “Con lo spirito di Django sempre presente, nei ricordi e negli oggetti, come il foulard che il manouche gli regalò quella volta che…” E la confessione di sentirsi di origine italiana, un’identità riscoperta in un piccolo centro laziale, Alatri, e custodita sotto una torre che porta ancora il suo cognome.
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