“San Francesco – metamorfosi di una chiesa”

Un pittore, operante ad Alatri nella prima metà del Quattrocento, di nome Narduccio, di cui nessuno aveva saputo nulla fino a questo momento e che è rispuntato da un documento, una lettera del Vescovo Giovanni, che lo segnala ancora attivo nel 1458; una traccia di affresco, un lacerto che affiora sotto un trittico dipinto sulla parete destra della chiesa, mai notato prima, che racconta un miracolo poco noto di San Francesco, quello del suo somarello che, nei pressi di Arezzo, in una giornata di arsura, batte su uno spuntone di roccia, facendovi sgorgare un fiotto d’acqua. Un San Giovanni Battista tardo gotico e un altro San Giovanni Battista che, fuori tempo in virtù di un voluto e misterioso anacronismo, riprende le movenze del gotico di tradizione umbro-marchigiana. E poi, un passaggio degli Antichi Statuti di Alatri, che attribuisce alla chiesa, oltre a quella religiosa, una funzione civile, disponendo che il consiglio comunale dell’epoca (siamo alla fine del XIII secolo, la costruzione della chiesa inizia nel 1260) si aduni in quel luogo, una volta al mese, insieme con i rappresentanti delle corporazioni cittadine, ma senza il podestà, per deliberare sulle questioni comuni. E ancora, la pregiata campana (una delle quattro presenti ad Alatri) opera di una prestigiosa ditta pisana un cui esemplare si trova anche nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Sono tante le scoperte, gli inediti, le cose conosciute solo ai pochi cultori, che Mario Ritarossi ci ha rivelato questa sera, raccontando la metamorfosi della Chiesa di San Francesco e i suoi quattrocenteschi cicli pittorici.
Questa sera, la chiesa ha vissuto la sua ultima trasformazione, con la ricollocazione alla vista del pubblico degli affreschi staccati, per suggerimento di un grande esperto come Corrado Maltese, dalla parete dove rischiavano di perdersi e ricomposti su pannelli di legno più sicuri all’inizio degli anni sessanta, da un ventennio custoditi nella sagrestia della chiesa in attesa di un atto, quello di oggi, che li riproponesse al godimento di tutti.
L’iniziativa è stata di padre Maurizio Di Girolamo che ha chiesto – e gliene siamo grati – la collaborazione dell’Associazione Gottifredo e di Mario Ritarossi, protagonista – insieme con il Duo Anxur e i suoi splendidi solisti, il clarinettista Bruno Di Girolamo e la pianista Federica Simonelli – di un appuntamento di straordinaria qualità artistica e intensità culturale.
Grazie.

Associazione Gottifredo

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